Tra zombie, rockstar e gangster, inizia il Festival di Cannes
La 72° edizione del festival francese
Le star hollywoodiane, La Croisette, la competizione per la Palma d’Oro: impossibile non rimanere affascinati dal Festival di Cannes e dai suoi protagonisti.
La 72esima edizione del Festival ha preso il via nei giorni scorsi tra qualche (immancabile) polemica: Alain Delon, al quale sarà consegnata la Palma d’Oro per il contributo dato al mondo del Cinema in oltre mezzo secolo di carriera, è stato oggetto di critica da parte di varie associazioni femministe, francesi ed oltreoceano, infuriate per la celebrazione di un “razzista, omofobo e misogino”.
L’attore ha infatti un passato controverso, già accusato dal figlio Alain-Fabien di essere un violento, rilasciò dichiarazioni molto forti su temi LGBT alla testata nazionale Le Figaro; inoltre la sua aperta vicinanza con l’estrema destra francese, l’ha reso ancor più vulnerabile all’attacco da parte delle paladine del movimento #metoo. Nonostante queste argomentazioni, Delon è stato difeso pubblicamente dal direttore artistico del festival Thierry Frémaux che ha concluso la querelle mediatica affermando: “non gli diamo il Nobel per la pace”.
Altro argomento di polemica è stata l’esclusione dal festival della piattaforma di streaming Netflix, per via dei criteri di accettazione dei film in concorso che prevedono la sala del cinema come riferimento esclusivo, nonostante gli ultimi riconoscimenti da parte dei festival internazionali proprio ai prodotti della piattaforma, come l’entusiasmante successo di Roma di Alfonso Cuarón.
Nonostante tutto la Croisette sarà popolatissima di tanti nomi illustri del cinema internazionale: Bill Murray, Adam Driver, Selena Gomez, Tilda Swinton hanno presenziato alla serata di apertura per la proiezione di I morti non muoiono, una commedia-horror, una storia di zombie in chiave moderna, che vede il ritorno dietro la macchina da presa di Jim Jarmusch.
Il tredicesimo film del regista americano, ha rappresentato un’apertura inusuale per il Festival, con un genere inconsueto seppur d’autore. Jarmusch si contenderà la Palma d’Oro con altri 20 titoli in lizza, tra cui l’ultimo film di Pedro Almodovar, Dolor y Gloria, interpretato da Antonio Banderas e Penelope Cruz; Matthias et Maxime, di Xavier Dolan; A hidden life di Terrence Malick; l’atteso Once upon a time in Hollywood, diretto da Quentin Tarantino; Sorry we missed you, di Ken Loach, ormai fedelissimo del Festival. Il Traditore, unico film italiano in concorso con Pierfrancesco Favino nei panni di Don Masino Buscetta, è diretto da Marco Bellocchio.
“Essere in selezione qui, prendere un premio è qualcosa che cambia la vita di un cineasta e so quanto sarà complicato scegliere. Per fortuna ho il privilegio di avere un gruppo di colleghi così differenti con cui confrontarmi”, ha dichiarato alla cerimonia di apertura Alejandro Gonzalez Inarritu, presidente della giuria. Ad accompagnarlo nella scelta dei vincitori ci saranno quest’anno Alice Rohrwacher, Elle Fanning, che con i suoi 21 anni è la più giovane giurata nella storia del Festival, Maimouna N’Diaye, Kelly Reichardt, Enki Bilal, Robin Campillo, Yorgos Lanthimos, Pawel Pawlikowski.
In più, attesi sulla Croisette, anche Elton John, per la proiezione di Rocketman il film di Dexter Fletcher, biopic sull’artista inglese, Diego Armando Maradona, protagonista del documentario di Asif Kapadia presentato fuori concorso. Infine, sul tappeto rosso arriverà anche Sylvester Stallone per promuovere Rambo V – Last Blood.
Un’edizione così ricca di emozioni è impossibile perdersela.