Festa del Cinema di Roma. In viaggio con Adele è il film preapertura

 

“Essere padre è il più grande atto di coraggio che si possa fare, perché significa esporsi ad un altro tipo di dolore, il dolore dell’incertezza di stare agendo correttamente e dalla paura di perdere qualcuno tanto amato” 

Jose Saramago.

                                                                   

Sarà il film preapertura alla Festa del Cinema di Roma e uscirà in sala il 18 ottobre distribuito da Vision Distribution. È In viaggio con Adele, primo lungometraggio di Alessandro Capitani, già David di Donatello nel 2016 per il corto Bellissima.

Supportato dalla sceneggiatura di Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot, Indivisibili, L’ora legale, Benedetta follia, Sono tornato), il regista toscano mostra ancora una volta una sensibilità per i disagi giovanili. Con sguardo delicato ci racconta la ricchezza che deriva dalle diversità e, con una suggestiva fotografia dai toni pastello, ci restituisce un universo femminile fatto di fragilità ma anche di energia positiva. Questa volta l’attenzione è rivolta al rapporto padre-figlia. “Se dovessi descrivere con un fermo immagine la storia di questo film sarebbe sicuramente quello di un abbraccio di un padre e di una figlia appena ritrovata” spiega Capitani.

Interpretato da Sara Serraiocco, Alessandro Haber, con la partecipazione di Isabella Ferrari e Patrice Leconte, In viaggio con Adele è la storia di un incontro inaspettato, quello tra Aldo – attore cinico e ipocondriaco alle prese con l’ultima grande opportunità nel mondo del cinema – e Adele, una ragazza speciale che, rimasta sola dopo la morte della madre, vive rifugiandosi nella fantasia.

Ambientato per buona parte in provincia di Foggia, nella zona del tavoliere, il film – una produzione Paco Cinematografica in collaborazione con Vision Distribution – ci regala una Puglia sconosciuta, “dove la natura è aspra e le coltivazioni intensive di pomodori rendono questa terra una landa senza interruzioni di alberi o di case”.  Da segnalare anche la raffinatissima colonna sonora di Michele Braga e la magia del brano che accompagna il finale del film: una versione da brividi di Life on Mars interpretata dalla ventiduenne norvegese AURORA.