Addio a Philip Roth, tanti i film tratti dai suoi romanzi
Oggi il mondo della letteratura contemporanea ha dato il suo addio a uno dei più grandi autori contemporanei, Philip Roth. Lo scrittore, premio Pulitzer nel 1998 per Pastorale americana e più volte candidato al Nobel, è stato uno dei più prolifici e rappresentativi autori del “grande romanzo americano”. Lo stile caustico e ricercato, le tematiche di grande attualità e l’immediato successo di pubblico, hanno fatto sì che negli anni siano stati numerosi gli adattamenti cinematografici delle sue opere: il primo è stato La ragazza di Tony, prodotto nel 1969 e diretto da Larry Peerce, ispirato dal libro d’esordio di Roth, Addio, Columbus; mentre, nel 1972 è la volta di Se non faccio quello, non mi diverto, commedia dai toni freudiani diretta da Ernest Lehman.
Sono però gli anni Duemila a vedere il maggior interesse del cinema verso le opere di Roth: nel 2003, Robert Benton dirige La Macchia Umana, con Anthony Hopkins e Nicole Kidman, tratto dall’omonimo e pluripremiato romanzo. Nel 2008, arriva in sala Lezioni d’amore, della regista catalana Isabel Coixet e con protagonista un’intensa Penelope Cruz, presentato in concorso alla 58ma Berlinale.
Nel 2014, Al Pacino, Dianne West, Greta Gerwing sono i protagonisti di The Humbling, film diretto da Barry Levinson, incentrato sulla vocazione teatrale e sul potere della finzione.
Nel 2016, Ewan McGregor esordisce alla regia con American Pastoral, dirigendo un cast di prim’ordine con Dakota Fanning e Jennifer Connelly.
Infine, nello stesso anno, arriva sul grande schermo Indignation, fedele adattamento dell’omonimo romanzo di Roth, per la regia di James Schamus. Vedremo se in futuro altri registi vorranno attingere dalla sua prolifica produzione letteraria.
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